Casa del Cinema – Videoteca Pasinetti
Martedì 28 agosto 2018 alle ore 20:00 – ingresso gratuito
Nell’ambito del festival “Venice Film Week“, alla Casa del Cinema
martedì 28 agosto alle ore 20, saranno proiettati i film:
“THE BOUDOIR“ DI DAVID LATREILLE
(CANADA; 00:02:22)
Un cortometraggio di due minuti su una giovane donna che sperimenta la musica attraverso una fase psicotica.
“SCULPT THE MOTION“ DI DEVIS VENTURELLI
(ITALIA; 00:06:08)
“Sculpt the motions“ mostra le continue trasformazioni di corpi metallici attraverso diversi piani urbani. L’architettura contemporanea è uno scenario per una performance, un’esperienza di una passeggiata scultorea in un flusso continuo. Attraverso i cambiamenti di corpo in sculture mobili, strati d’argento di materiale isolante in azione evocano il dinamismo futurista di Boccioni.
“SAVE“ DI VAN SAINZ-PARDO
(SPAGNA; 00:03:54)
Alba. Un bambino rompe il silenzio.
“SUMMER’S END“ DI PAOLO STRIPPOLI
(ITALIA; 00:19:38)
Cacio, un giovane padre, e il suo figlio undicenne Matteo passano la calda estate nei sobborghi di Roma. Per dare a sé stesso e al figlio un futuro migliore, Cacio investe tutti i suoi risparmi nel realizzare il suo sogno: aprire un laboratorio meccanico. Una mattina, Cacio porta suo figlio al lavoro. Che cosa succede quel giorno cambierà per sempre le loro vite.
“VACUUM“ DI GABRIEL LIM
(REGNO UNITO; 00:03:16)
Usando le sue innate qualità nella profumeria come forma d’evasione, Antoine elude le ispezioni in un mondo oppressivo controllato da un governo che aspira a restringere i sensi umani.
“#SELFIE“ DI DAVID M. LORENZ
(GERMANIA; 00:07:00)
Una coppia in vacanza a Belino. Tutto è perfetto, ma poi lui vuole fare un selfie… La fine di una relazione vista attraverso un cellulare.
“LES HOMARDS IMMORTELS (NIGHT SONG)“ DI KATE VOET
(BELGIO; 00:13:13)
Durante il corso di una lunga notte, Alba e Max s’incontrano dopo una cruda separazione, scoprendosi a vicenda mentre svelano le loro motivazioni e desideri in un’anonima città sconosciuta. Si trovano a stare in equilibrio sulla sottile linea tra solitudine e stabilire una connessione. “Les Homards Immortels“ è un film su come le nostre memorie cambino con il passare del tempo, su come possano essere diverse e su come possiamo desiderare di rivivere un momento del passato, per provare a cambiare l’immutabile e non dire quello che si è detto.
“BACKSTORY“ DI JOSCHKA LAUKENINKS
(GERMANIA; 00:08:00)
Da bambino, il nostro protagonista è abbandonato dalla madre e deve vivere con un padre violento. Poi entra nell’adolescenza, s’innamora della donna dei suoi sogni e sembra aver ottenuto tutto, quando un evento improvviso cambia per sempre il corso della sua vita. Una storia su come tutto quello che amiamo, che impariamo, che costruiamo, che temiamo, un giorno sparirà.
“VERDE“ DI MARCO MAZZONE
(ITALIA; 00:10:00)
Due ragazze devono gettare il cadavere di un uomo in un lago.
“LAND: DREAM“ DI ANTONIO CELOTTO
(REGNO UNITO; 00:08:19)
Gli ultimi sospiri di libertà di una donna che lascia la sua casa dovendo confessare un omicidio.
“ICE“ DI ANNA HINTS
(ESTONIA; 00:15:00)
Harri è un tenente colonnello dell’esercito estone che s’imbarca in missioni in Iraq e Afghanistan. È divorziato e vede suo figlio di 10 anni ogni tanto in vacanza. Lottando con il senso di colpa di non essere là per il figlio estraniato, Harri decide di recuperare il tempo perduto, partendo per un’avventura invernale padre-figlio in un’isola dove era solito andare con suo padre. Per evitare una lenta coda nel porto, Harri decide di prendere una scorciatoia: una strada ghiacciata sul mare congelato. Mentre litiga con la sua ex-moglie al telefono, Harri perde la rotta e accade un incidente. La macchina cade attraverso il ghiaccio nell’acqua fredda.
“THE VELVET UNDERGROUND PLAYED AT MY HIGH SCHOOL“ DI ROBERT PIETRI, TONI JENNELLI
(STATI UNITI; 00:08:00)
Questo documentario animato è la storia della disastrosa prima performance pubblica dei “The Velvet Underground“. Sul palco per soli venti minuti, “The Velvet Underground“ eseguirono tre brani: “There She Goes“, “Venus in Furs“ e “Heroin“. Come un membro della banda ha ricordato nel 1983, il pubblico della “Summit High School“ reagì con un “mormorio di sorpresa“, che “si è trasformato in un ruggito d’incredulità quando la band ha cominciato a suonare“, che a sua volta “è cresciuto in un potente ululato di oltraggio e sconcerto…“. Metà del pubblico uscì.