Venezia

Presentazione del volume del Prof. Alberto Castaldini

Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia
lunedì 29 gennaio 2018 dalle ore 17:30 alle ore 19:30

In occasione del Giorno della Memoria, lunedì 29 gennaio 2018, alle ore 17,30, nella Sala «Marian Papahagi» dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, il Prof. Alberto Castaldini parlerà del suo recente libro: Il Dio nascosto e la possibilità di Auschwitz. Prospettive filosofiche e teologiche sull’Olocausto (Casa Editrice del Centro di Studi Transilvani dell’Accademia Romena delle Scienze, Cluj-Napoca 2016), offrendo alcune riflessioni sulla Shoah e la relazione fra l’uomo e Dio dopo la tragica esperienza dei campi di sterminio nazisti.

Al Giorno della Memoria 2018 è dedicata una serata di riflessione incentrata sul volume del Prof. Alberto Castaldini. Il libro affronta il tema della relazione fra l’uomo e Dio di fronte al tragico evento della Shoah e alle sue conseguenze sulla fede. La storia, alla luce della rivelazione giudaico-cristiana, è il quadro all’interno del quale l’autore sviluppa una serie di percorsi ermeneutici. Essi rappresentano dei sentieri interpretativi per elaborare tentativi di risposta di fronte all’azione nientificante del male. Nel volume è costante il rinvio all’eredità filosofica occidentale, oltre che al pensiero ebraico come agli originali contributi della teologia cristiana, cattolica e riformata.

Nella trattazione sono determinanti l’approccio ermeneutico all’esperienza religiosa nonché la rappresentazione di una divinità creatrice caratterizzata dall’infinita libertà del suo progetto. È questo lo stesso disegno divino che non esclude la possibilità operante del male nella storia, cioè quella che l’autore chiama «la possibilità di Auschwitz». Grande attenzione è stata riservata nel libro alla concezione ebraica di Dio nella tradizione biblica e rabbinica. Il Dio al quale tutto è «possibile», si rivela anche il Dio compassionevole, coinvolto personalmente dal dolore umano. Il Dio nascosto, invisibile e muto di Auschwitz è lo stesso che apparve a Mosè sull’Oreb, è il Dio di Abramo e di Gesù, il Dio della storia: la relazione fra Dio e l’uomo resta in ogni caso inesauribile, come la domanda su di Lui e sulle ragioni della sofferenza del creato.

Auschwitz rimane il luogo paradigmatico del male patito e inflitto dall’uomo, e il discorso su Dio, al cospetto dell’umanità che soffre, si conferma centrale anche nel nostro tempo. Il Dio dell’infinita possibilità creatrice sembra assumere i tratti di un Dio «che diviene», mentre la creazione appare un «evento aperto», che l’azione del male può interrompere. Conseguentemente, il Dio signore della storia potrebbe persino soffrire con l’uomo e nell’uomo fino ad una «incorporazione» dell’umiliazione e della sofferenza delle sue creature.

Alberto Castaldini, Ph.D., insegna filosofia e teologia della storia presso la Facoltà di Teologia greco-cattolica e presso l’Istituto di studi giudaici «Dr. Moshe Carmilly» dell’Università «Babe?–Bolyai» di Cluj-Napoca, di cui è professore onorario, ed è professore invitato al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma. È membro associato del Centro di studi ebraici dell’Università di Bucarest. Collabora inoltre con la Facoltà di teologia romano-cattolica dell’Università di Bucarest. Dal 2006 al 2010 è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest e addetto culturale dell’Ambasciata d’Italia in Romania. Giornalista professionista dal 2000, è stato membro del comitato di redazione della rivista dei Gesuiti «Aggiornamenti Sociali» e ha collaborato alla rivista di geopolitica «Limes». È membro effettivo dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, membro titolare dell’Accademia Nazionale Virgiliana di Mantova, socio dell’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei di Gorizia, membro d’onore dell’Istituto di Storia «Nicolae Iorga» di Bucarest dell’Accademia Romena delle Scienze, Doctor Honoris Causa in storia dell’Università «1 Decembrie 1918» di Alba Iulia. Nel 2010 gli è stato conferito il Diploma «Meritul Academic» dell’Accademia Romena delle Scienze. Nel dicembre 2016 la Santa Sede gli ha conferito la Commenda dell’Ordine di San Gregorio Magno.

Tra le sue opere ricordiamo: Der Kelch des heiligen Johannes. Die Verehrung des heiligen Evangelisten Johannes in den zimbrisch-deutschen Sprachinseln (Wien, Edition Praesens, 1998); Il Segno del Giusto: Francesco d’Assisi e l’ebraismo (Reggio Emilia, Diabasis, 2001); L’ipotesi mimetica. Contributo a una antropologia dell’ebraismo (Firenze, Olschki, 2001); Mondi paralleli. Ebrei e cristiani nell’Italia padana dal tardo Medioevo all’Età moderna (Firenze, Olschki, 2004); Giovanni Papini: la reazione alla modernità (Firenze, Olschki, 2006); La segregazione apparente. Gli Ebrei a Verona nell’età del ghetto (secoli XVI–XVIII) (Firenze, Olschki, 2008); Jewish World and Christian Nation in the Romanian Space from Middle Ages to the Contemporary Age (Bucharest, University Press, 2010); Il ballo sotto il tiglio. Scritti sulle minoranze di origine germanica delle Alpi meridionali (Padova, Imprimitur, 2012); Il Dio nascosto e la possibilità di Auschwitz. Prospettive filosofiche e teologiche sull’Olocausto (Cluj-Napoca, Edizioni dell’Accademia Romena delle Scienze, Centro di Studi Transilvani, 2016); Ipoteza mimetic?. Despre evrei ?i originile modernit??ii (Oradea, Ratio ed Revelatio, 2018) [in preparazione]; Dolore del mondo e mistero di iniquità. Il male in Romani 8, 18-39 (Firenze, Olschki, 2018) [in preparazione].

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Media partner: «Agenda Diasporei», «Gazeta Româneasc?».

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