Veneto

Voci dall’Evo di Mezzo 2018

Cittadella (PD)
Domenica 23 settembre 2018 

 

“Vexilla regis prodeunt … i Crociati conquistano
Padova e… liberano Cittadella”

“L’Arme, le Dame, i Cavalieri”, in qualità di associazione organizzatrice degli eventi con la collaborazione del coordinamento di associazioni costituenti Cittadella Historica e gli Enti Locali e Regionali, è lieta di invitarvi alla consueta rievocazione storica cittadina “Voci dall’Evo di Mezzo” per l’edizione 2018, con tema "La liberazione di Cittadella” nel progetto “Terre Ezzeline” .

LA STORIA… 762 anni fa:
Capo indiscusso dei ghibellini dell’Italia settentrionale, potente signore del triveneto e genero quasi pari all’imperatore Federico II di Svevia, Ezzelino fu inviso ai vari papi, di cui non riconosceva la suprema autorità, tra l’altro incamerando anche le decime ecclesiastiche, fino alla scomunica del 1249. 
Allora nel 1256 il papa Alessandro IV bandì una crociata contro di lui. Il legato papale Filippo Fontana arcivescovo di Ravenna, dopo le iniziali missioni diplomatiche, radunò un discreto quanto composito esercito, formato da circa duemila uomini, tra cui fuoriusciti Padovani e Veronesi capeggiati da Marco Quirin, Tiso da Camposampiero, Ludovico di San Bonifacio e dai Da Carrara.
Quando i crociati entrarono, da porta Altinate, in Padova, liberandola, successivamente venne liberata anche Cittadella, che tornò sotto la giurisdizione del Comune di Padova; pur conservando comunque una certa libertà amministrativa. Cittadella ritornò ad essere un centro importante dal punto di vista amministrativo e militare, quale era all’origine. 

Gli avvenimenti della liberazione di Cittadella si svolsero esattamente il 22 giugno 1256, descritti in un atto depositato presso l’archivio storico, dove Tiso da Camposampiero entra da Porta Padova col Legato Papale ed il suo seguito, viene ricevuto dal podestà Rainaldo Pincetus, dai notai Stefano e Giordano, dai giudici Bonifacino ed Enrico, dal priore Dojno e suoi chierici nonché da tutto il popolo.
Viene intimata la resa alla guarnigione degli ultimi Uomini d’arme di Ezzelino e dei Saracini presenti, che con atto magnanimo vengono lasciati andare e mandati in esilio. 

In questo contesto si svolge, il sabato sera, la rievocazione Storica dell'assedio e della conquista di Padova, da parte dei crociati, sotto forma di rappresentazione spettacolare fatta di dialoghi e azioni, ricavati dalle Cronache di Rolandino.
Gli avvenimenti successivi rievocati, nella giornata di domenica, riguardano la liberazione di Cittadella: ingresso trionfale dei Liberatori, la conseguente liberazione di tutti i prigionieri rinchiusi nella Torre di Malta e cerimonia della riconsegna di Cittadella a Tiso da Camposampiero per conto del Comune di Padova. Seguono i festeggiamenti successivi, cui partecipano la popolazione, tutte le famiglie che contavano, oltre al Podestà, che riprende il suo ruolo, ed ai Capitani del castello con i loro uomini. Momenti clou del pomeriggio di domenica sono: la cerimonia della consegna delle chiavi della città a Tiso e lo svolgimento del "Palio delle quattro porte" consistente in due gare, una di corsa a piedi e l'altra di tiro con l'arco storico, tra atleti appartenenti ai quattro borghi della città.
Tutto questo in un’ambientazione di un villaggio medievale, con il mercato, gli artigiani, l’accampamento militare, le taverne, i giochi e le animazioni di strada.
La manifestazione si chiude con l'incendio del castello, simboleggiando con il fuoco, che purifica, la fine della tirannia.

 

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