Duomo di Rovigo
giovedì 22 marzo 2018 alle ore 21:00
I Solisti Veneti diretti da Claudio Scimone con la partecipazione del violinista Salvatore Accardo
Musiche di Haydn, Porpora, Rossini, Bach, Saint-Saëns.
con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti
Per informazioni
Il concerto prenderà avvio con una meditazione musicale intorno alle ultime frasi pronunciate da Cristo prima di spirare, grazie all’interpretazione di alcuni movimenti tratti da Le Sette Purole di Nostro Gesù Cristo sulla Croce, capolavoro di Joseph Haydn concepito in forma orchestrale come musica da eseguirsi durante le cerimonie del Venerdì Santo; dopo la lenta Introduzione e il sereno abbandono nelle mani del Padre di In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum sarà la volta del concitato movimento finale, Terremoto, terrificante descrizione della scossa che sconvolse il Calvario dopo la morte del Figlio di Dio.
Le atmosfere haydniane lasceranno spazio, in occasione del 250° anniversario della morte, a un omaggio a Nicola Antonio Porpora, illustre esponente della scuola napoletana di cui verrà proposto il Concerto per violoncello e orchestra in re maggiore; gli archi saranno i protagonisti anche del secondo omaggio musicale della serata per ricordare i 150 anni della scomparsa di Gioacchino Rossini, con l’esecuzione di una sua billantissima opera scrittà all’età di 13 anni, la Sesta Sonata per archi in re maggiore “La Tempesta” il cui ultimo tempo anticipa in un vortice di virtuosismo il famoso “Temporale” del “Barbiere di Siviglia” .
La presenza di un musicista e un virtuoso del violino quale Salvatore Accardo segnerà uno dei momenti culminanti della serata.Il Concerto in mi maggiore per violino e orchestra BWV 1042 di Johan Sebastian Bach, vertice, non solo della sterminata produzione del compositore tedesco, ma dell’intero repertorio musicale mondiale, darà l’occasione di apprezzare fino in fondo la sua sensibilità interpretativa nei tre movimenti – Allegro, Adagio, Allegro assai – che costituiscono l’opera.
Abbandonato il clima barocco, la serata volgerà al termine con un’immersione nel tardo Ottocento francese di Camille Saint-Saëns screziato di influenze ispaniche e sudamericane: dapprima infatti verrà eseguita l’Habanera in mi maggiore op. 83, in cui affiorano gli echi ritmici e armonici del folklore spagnolo e successivamente l’Introduzione e Rondò capriccioso per violino e orchestra in la minore op. 28, capace di coniugare e alternare con eleganza francese la cantabilità dello strumento solista a passaggi virtuosistici di grandissimo effetto.
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