Arte e Cultura

Scala Contarini del Bovolo

 

La Scala a chiocciola più imponente e pregevole di Venezia è una perfetta sintesi di stili diversi: rinascimentale (per l’utilizzo di alcuni elementi come i capitelli), gotico (per la tecnica costruttiva) e veneto-bizantina (per la forma).

 

Scala Contarini del Bovolo

 

Nascosta in un labirinto di calli e canali, a due passi da Campo Manin, lungo uno dei principali itinerari turistici veneziani (ferrovia – accademia), sorge un gioiello architettonico caratterizzato da uno stile che si colloca tra rinascimentale, gotico e bizantino: la Scala Contarini del Bovolo.

Fu commissionata da Pietro Contarini presumibilmente intorno alla fine del 1400 allo scopo di decorare la facciata dell’adiacente Palazzo di San Paternian di proprietà dell’illustre famiglia veneziana. La realizzazione di quest’opera, infatti, non aveva avuto in un primo momento un obiettivo di funzionalità, ma consisteva principalmente in una atto di prestigio e mirava essenzialmente all’ulteriore crescita della popolarità della casata.

Nel 1518, anno della sua morte, Pietro lasciò la proprietà alla figlia Contarina dove questa visse con il marito ed i figli. Un altro membro della famiglia delle successive generazioni dichiarerà di abitare presso il medesimo palazzo.

La proprietà dell’immobile resterà ai Contarini per tutto il Settecento acquistando però il nome di Minelli in seguito al matrimonio tra Elisabetta Contarini e Giovanni Minelli. Le ultime eredi della famiglia Minelli venderanno le rispettive quote a Domenico Emery di Tolone.

Il palazzo veniva da un periodo di affittanza ad Arnaux Marseille detto il Maltese che vi aveva aperto una locanda da cui tuttora deriva il nome della calle (Calle delle Locande) che porta al campiello del Palazzo.

Dal 1849 la proprietà viene legata alla “Fondazione Emery” gestita dalla Fraterna dei poveri di San Luca che assisteva i bisognosi della parrocchia. Da allora la storia del palazzo si lega con le vicende dell’assistenza a Venezia: prima il palazzo passa sotto la gestione della Congregazione di Carità diventandone la sede amministrativa; poi viene ceduto all’Istituto Manin cambiando giurisdizione dall’assistenza al ricovero.

 

Scala Contarini del Bovolo

 

La creazione della scala ha avuto una risonanza tale da aver condotto la cittadinanza a coniare un soprannome per quel ramo della famiglia per la quale, da quel momento, è stato usato l’appellativo Contarini del Bovolo (dalla forma particolare della scala “a guscio di lumaca” che in veneziano si dice appunto “bovolo”).

 

Approfondimenti:

Storia del Palazzo e della Scala